Il problema

Nel 2018, 860 milioni di persone, circa l’11,5% della popolazione mondiale, non avevano accesso all’elettricità e circa 2,6 miliardi di persone, il 36% della popolazione mondiale, non disponevano di sistemi per cucinare a ridotto impatto ambientale (clean cooking facilities). Questi i dati del World Energy Outlook 2019 pubblicato dall’Agenzia Internazionale dell’Energia nel novembre 2019.

Seguendo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, definiamo la mancanza di accesso all’elettricità e a fonti ‘pulite’ per cucinare, come mancanza di accesso “all’energia moderna”. 

Più del 95% delle popolazioni che non hanno accesso all’energia moderna è concentrato in Africa sub-Sahariana o nelle zone meno sviluppate dell’Asia; l’80% di esse vive in zone rurali.

In Africa, 600 millioni di persone non hanno accesso all’elettricità e 900 millioni non hanno  accesso a fonti pulite per cucinare.

Nel Settembre del 2015, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile che comprende 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals - SDGs) per porre fine alla povertà, combattere la disuguaglianza e l’ingiustizia, e contrastare il cambiamento climatico entro il 2030. L’obiettivo numero 7 è rivolto ad “assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni”, e lancia una grande sfida alla comunità mondiale. 

L’ultimo World Energy Outlook, pubblicato dall’Agenzia Internazionale dell’Energia nel Novembre 2019, traccia i percorsi per arrivare al 100% di accesso all’energia moderna entro il 2030. Si vede che le politiche in atto assieme a quelle in programma probabilmente consentiranno di raggiungere l’obiettivo dell’elettricità in Asia e America Latina ma non nell’Africa sub-Sahariana, mentre esse sono drammaticamente insufficienti per la “cucina pulita” sia nell’Asia in via di sviluppo che nell’Africa sub-Sahariana.

Inclusione sociale

La mancanza di accesso all’energia moderna è stata riconosciuta come uno dei maggiori problemi sociali. L’accesso a forme di energia moderna è quindi una condizione necessaria sia per lo sviluppo individuale che sociale.

L’energia moderna permette l’illuminazione, l’utilizzo di sistemi per cucinare e di riscaldamento meno inquinanti, trasporti, servizi di telecomunicazioni, l’incremento della produttività agricola, e soprattutto è fondamentale per la fornitura di servizi sanitari di base e di acqua potabile.

Non c'è dubbio che l'accesso all'energia moderna contribuisca a una qualità della vita più elevata, garantendo servizi sanitari migliori, una maggiore aspettativa di vita e un’istruzione di qualità. L’utilizzo dell’elettricità può anche sostituire o facilitare molte attività manuali che richiedono tempo, soprattutto da parte delle donne, e anche dei bambini. Di conseguenza, l’accesso all’energia permette alle donne di sviluppare il proprio potenziale umano e sociale, rafforzando il loro ruolo all’interno delle famiglie e delle società.

Salute

La mancanza di accesso all’energia incide drammaticamente sulla salute e sul benessere collettivo. La situazione attuale è allarmante.

Nonostante i dati disponibili siano limitati, Practical Action, nella sua pubblicazione annuale: ‘The Poor Peoples Energy Outlook 2013’, ha stimato che circa 1 miliardo di persone dipendono da strutture sanitarie senza elettricità. Inoltre, la fornitura di centri sanitari che risultano avere accesso all’energia, è spesso intermittente e perciò non pienamente affidabile.

La mancanza di energia moderna nelle case condanna più di 2,6 miliardi di persone, in tutto il mondo, a bruciare in modo improprio biomasse tradizionali (legno, carbonella, sterco animale) per cucinare. Un’insufficiente ventilazione e l’inquinamento dell’aria all’interno delle case costringono inoltre le persone a respirare sostanze molto dannose per la loro salute. Secondo l'Agenzia Internazionale dell’Energia2,5 milioni di persone muoiono prematuramente ogni anno per l’inquinamento dell’aria domestica imputabile ai combustibili usati per cucinare. 

Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, il problema è destinato a persistere e peggiorare nel lungo periodo se non c’è un intervento risolutivo da parte dei governi. Il numero delle persone senza accesso all’elettricità è previsto in lieve calo entro il 2030 (da 860 milioni di persone oggi, a 620 milioni), mentre il numero di persone senza accesso a combustibili moderni per cucinare e riscaldare diminuirà ancora più lentamente entro il 2050 (da 2,6 a 1,5 miliardi) nello stesso periodo.

L’accesso a fonti di energia moderna e a combustibili puliti migliora quindi le condizioni sanitarie e rappresenta un passo in avanti verso il raggiungimento dell'Obiettivo di Sviluppo Sostenibile (SDG) n. 3: “Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età”.

Istruzione

La povertà energetica è un ostacolo all’istruzione. Migliaia di bambini del mondo in via di sviluppo frequentano scuole senza alcuna fornitura elettrica.

L'installazione di infrastrutture energetiche moderne nelle scuole riduce i tempi necessari per cucinare, migliora la qualità del cibo nelle mense scolastiche e aiuta a ridurre il divario nel settore educativo tra aree urbane e rurali. L’accesso all’energia moderna (elettricità e  cucina ‘pulita’) può aiutare le scuole rurali ad attrarre insegnanti migliori che altrimenti si rifiuterebbero di lavorare in aree remote, prive di servizi elettrici, di comunicazione e di cucine moderne.

L'accesso alla luce elettrica significa che i bambini possono studiare più a lungo e che gli insegnanti hanno più tempo per preparare le loro lezioni. L’elettricità permette l’utilizzo di tecnologie informatiche e di comunicazione per scopi educativi e dà accesso a internet che è essenziale, nell’odierna era digitale, per garantire un'istruzione di alta qualità. 

L’accesso all’energia contribuisce al raggiungimento dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile (SDG) n. 4: “Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti”.

 

Uguaglianza di genere

Una grande percentuale di donne e bambine nei paesi in via di sviluppo sono responsabilidella maggioranzadelle faccende domestiche, come raccogliere la legna, portare l’acqua, macinare il grano, preparare il cibo, ecc. 

L’accesso all’energia riduce quindi la fatica di raccogliere il legname e portare l’acqua, divenendo una condizione fondamentale per la valorizzazione delle donne nei paesi poveri e per assicurare alle ragazze l’accesso a programmi educativi che permettano loro di sviluppare le proprie capacità e sfruttare il proprio potenziale.

Le istituzioni pubbliche e private di ogni paese dovrebbero contribuire all’emancipazione femminile, introducendo fonti energetiche moderne e fornendo loro strumenti più adeguati come stufe a biomasse e macine più efficienti.

L’accesso all’energia contribuisce quindi al raggiungimento dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile (SDG) n. 5: “Raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze”

Sviluppo economico

È difficile immaginare uno sviluppo economico senza accesso all’energia moderna. L’energia è strumentale per la maggior parte dei prodotti e dei servizi associati allo sviluppo.

L’accesso all’energia è cruciale per lo sviluppo economico delle comunità, poiché dà un apporto fondamentale alle imprese di cui beneficia anche la popolazione in termini di occupazione e di reddito. L’approvvigionamento idrico, i processi di trasformazione alimentare, le comunicazioni, l’istruzione e la maggior parte delle attività produttive necessitano di un accesso alle moderne forme di energia.

Un uso sostenibile e responsabile di queste risorse può dare un notevole impulso allo sviluppo e al miglioramento del tenore di vita e ridurre le disuguaglianze nel lungo periodo.

Paradossalmente, i paesi meno sviluppati possiedono grandi quantità di fonti energetiche (sia combustibili fossili che energie rinnovabili), eppure le popolazioni di questi paesi non hanno alcun accesso, o soltanto limitato, a queste risorse, e quindi le loro economie sono stagnanti.

La costruzione e la manutenzione delle infrastrutture energetiche è cruciale per lo sviluppo e per soddisfare le esigenze energetiche della popolazione. E’ fondamentale quindi implementare politiche efficaci sostenute da una pianificazione energetica trasparente, in modo da attirare gli investimenti necessari per costruire e mantenere tali infrastrutture. L’impresa deve attrarre attori sia pubblici che privati al fine di soddisfare le esigenze di accesso all'energia dell'intera popolazione, comprese le richieste più ridotte dalle aree più remote.

Occupazione

L’occupazione e un lavoro dignitoso rappresentano la via principale per emanciparsi dalla povertà.

Una crescita economica trainata dal settore privato è decisiva per il raggiungimento degli SDGs e l’accesso all’energia sostenibile è un fattore chiave per lo sviluppo, l’occupazione e la competitività.

Numerose popolazioni, specialmente in Africa sub-Sahariana, vivono fuori dalla portata delle reti elettriche, e continueranno a esserlo nel futuro prossimo. Questo però non significa che l’accesso all’elettricità debba essere loro negato. Esistono soluzioni efficaci, non connesse alle grandi reti (‘off-grid’), che potrebbero permettere a queste persone di migliorare le loro condizioni di vita, con ricadute positive sull’occupazione locale.

L’accesso all’energia quindi contribuisce ampiamente al raggiungimento dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile (SDG) n. 8: “Incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti”. 

Attività produttive

Nei paesi in via di sviluppo in cui la maggior parte della popolazione vive in aree rurali, è fondamentale che le piccole e medie imprese creino posti di lavoro e reddito necessari per uscire dalla povertà. In passato l’agricoltura rappresentava l'unica opportunità di lavoro per le popolazioni rurali, ma i posti di lavoro sono sempre più difficili da ottenere e spesso forniscono solo un reddito stagionale. La crescita e l'espansione delle piccole e medie imprese sono quindi necessarie per lo sviluppo economico e sono considerevolmente facilitate da una serie di fattori come le infrastrutture stradali, l'accesso ai mercati e l'accesso all’energia.

La maggior parte dei paesi in via di sviluppo deve superare grandi ostacoli legati alla produzione di energia, specialmente nelle aree rurali. Anche quando l’allacciamento alla rete sussiste, la fornitura è spesso insufficiente e discontinua.  Questo è un serio ostacolo allo sviluppo economico e incide negativamente sulla produttività.

E’ dunque necessario dedicare grandi sforzi per migliorare l’accesso a servizi elettrici affidabili e non troppo costosi e per ridurre le interruzioni di corrente, una delle principali cause della bassa produttività. Ciò deve includere soluzioni on & off grid e richiede impegno e investimenti, sia pubblici che privati.

Finanziare l'energia

Secondo l'Agenzia Internazionale dell'Energia, l’investimento annuale dedicato alle infrastrutture elettriche è ben al di sotto delle stime necessarie per raggiungere l'accesso universale entro il 2030, in particolare nell'Africa sub-sahariana.

Per attirare più investimenti privati è fondamentale che i governi nazionali sviluppino le professionalità interne al paese e adottino un sistema solido di governance e di regolazione. Il settore pubblico (Governi nazionali e istituzioni multilaterali e bilaterali) dovrebbero inoltre facilitare e orientare gli investimenti privati e incoraggiare lo sviluppo di modelli di business replicabili.

Un altro strumento dimostratosi efficace sono le sovvenzioni pubbliche, progettate attentamente per essere indirizzate alla parte più povera e vulnerabile della popolazione. I sussidi, infatti, devono essere usati con cautela in modo da ottenere i risultati desiderati senza distorcere il mercato. La micro-finanza è un ulteriore strumento utile per concedere piccoli prestiti a società o famiglie, da investire in tecnologie per l’ energia moderna.

L’accesso al clean cooking richiede invece un livello molto inferiore di investimenti rispetto all’accesso all’elettricità, ma anche qui gli investimenti attuali non sono abbastanza per raggiungere l’accesso universale entro il 2030. L’accesso alla cucina ‘pulita’ può a sua volta beneficiare degli strumenti di micro-finanza e dei modelli di business innovativi, ma ha bisogno del pieno impegno della comunità locale per avere successo.

Infrastrutture energetiche

La maggior parte dei paesi in via di sviluppo si trova ancora ad affrontare forti limitazioni nella fornitura di elettricità, specialmente nelle zone rurali. Anche quando la connessione alla rete sussiste, la fornitura è spesso insufficiente e intermittente. Sono quindi necessari grandi sforzi per migliorare l'accesso ad una fornitura affidabile e conveniente e per ridurre le interruzioni di corrente, una delle principali cause di bassa produttività.

Molti governi dei paesi meno sviluppati non sono stati in grado di costruire le infrastrutture energetiche necessarie, spesso a causa delle spese elevate. Le infrastrutture di finanziamento richiedono istituzioni stabili e cooperazione internazionale per assicurare l'accesso agli investimenti necessari e una continua resistenza alla corruzione interna.

La costruzione di impianti decentralizzati per la produzione di energia rinnovabile, in particolare energia solare, assicurano l'accesso all'energia in aree remote altrimenti poco raggiungibili, permettendo agli abitanti di uscire dalla condizione di povertà estrema. 

Gli investimenti in infrastrutture energetiche devono concentrarsi non solo sull’ampliamento delle reti elettriche e sui combustibili fossili tradizionali, ma anche sulle piccole reti locali isolate e alimentate da fonti rinnovabili.

Tutela dell'ambiente

La produzione di energia elettrica è uno dei maggiori responsabili delle emissioni di gas serra nell’atmosfera. Paradossalmente, molti paesi poveri non hanno accesso all'energia ma sono tra i primi a subire i danni del cambiamento climatico, come conseguenza di decisioni prese altrove nel mondo. Il cambiamento climatico è un problema globale che richiede soluzioni globali.

L’accesso all'energia moderna può essere ampliato attraverso le stesse azioni che aiutano a mitigare i rischi del cambiamento climatico.

Ad esempio, la diffusione di sistemi per cucinare a ridotto impatto ambientale (clean cooking facilities), non solo migliorerà la salute di ampie popolazioni, ma contribuirà inoltre a limitare l’utilizzo, ormai insostenibile, di legna da ardere, riducendo così il degrado ambientale, limitando la deforestazione e la conseguente erosione del suolo.

La produzione di energia da fonti rinnovabili svolge un ruolo importante nel garantire una generazione di elettricità ecocompatibile in molti paesi. Questo è vero nei paesi in via di sviluppo, dove si deve raggiungere un primo accesso all’energia; ma è ancora più importante per i paesi sviluppati che devono affrontare la transizione energetica e passare il più rapidamente possibile dalla generazione di energia da combustibili fossili alla produzione di energia rinnovabile, per ridurre le emissioni di CO2 e quindi contribuire a mitigare i cambiamenti climatici.

Quando vengono esaminate nuove iniziative basate sull’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, come i grandi progetti idroelettrici, è molto importante adottare le misure necessarie per assicurarsi che tutte le conseguenze negative per l'ambiente o per le popolazioni locali siano affrontate adeguatamente.

Mitigazione dei cambiamenti climatici

Il maggiore utilizzo di combustibili fossili (principalmente per produrre elettricità) e lo sfruttamento del suolo (causa principale della deforestazione) stanno aumentando la quantità di gas serra (GHG) emessi nell’atmosfera terrestre. Di conseguenza, il clima del mondo sta cambiando e continuerà a cambiare per tutto il secolo in corso, a una velocità senza precedenti nella storia umana.

paesi poveri non sono certo tra i principali responsabili del cambiamento climatico, tuttavia ne subiscono gli effetti più gravi. L’Africa subsahariana rappresenta il paradosso di essere uno dei maggiori paesi esportatori di combustibili fossili e al contempo trovarsi ad affrontare un’estrema povertà energetica e il cambiamento del proprio clima.

Per mitigare il cambiamento climatico, le politiche nazionali ed internazionali devono sostenere e incoraggiare le nuove produzioni di energia derivate da fonti rinnovabili, piuttosto che, come succedeva in passato, favorire l’utilizzo di combustibili fossili. Le nuove iniziative devono dunque evitare di replicare sistemi e tecnologie che ormai appartengono al passato. È altrettanto importante che la vecchia generazione da combustibili fossili venga sostituita da impianti che generano elettricità da risorse rinnovabili a un ritmo sufficientemente rapido da raggiungere l'obiettivo degli Accordi di Parigi di mantenere un aumento della temperatura globale di questo secolo ben inferiore ai 2 gradi Celsius rispetto ai  livelli pre-industriali.

È necessario quindi un forte sostegno pubblico e privato, anche con nuovi modelli di governance, per incoraggiare i paesi sviluppati e quelli in via di sviluppo ad adottare un modello caratterizzato da basse emissioni di carbonio. Azioni mitigatrici comprendono quindi l’utilizzo di nuove tecnologie ed il ricorso a fonti rinnovabili, rendere più efficienti le vecchie attrezzature, modificare le pratiche di gestione e i comportamenti di consumo. Può trattarsi di operazioni complesse come la pianificazione di una nuova città, o semplici come la progettazione di migliori stufe per cucinare.

Adattamento al cambiamento climatico

I cambiamenti climatici possono rendere le sfide sociali ed economiche in atto ancora più difficili, soprattutto per quelle società più povere ed esposte. I rischi sono visibili in agricoltura, nella pesca, nei settori di sostentamento delle popolazioni rurali dei paesi in via di sviluppo. Queste popolazioni sono molto vulnerabili e hanno specifiche esigenze di adattamento.

Interventi di adattamento preventivi permettono di salvare vite e risparmiare soldi nel momento di necessità.

È necessaria un'azione combinata a livello mondiale per consentire ai paesi in via di sviluppo di adattarsi agli effetti dei cambiamenti climatici in atto e che peggioreranno in futuro. L’adattamento richiede infrastrutture e tecnologie più resistenti al clima e nuove pratiche agricole per contrastare l'aumento dei rischi climatici.

Utilizzo della biomassa, uso del suolo e conservazione delle risorse naturali

Circ nel mondo fanno affidamento sull'uso tradizionale di biomassa per cucinare e riscaldarsi, con conseguenze negative per la salute umana e per l’ambiente. 

Secondo l'Agenzia Internazionale dell'Energia, nell’emergente Asia risiede ancora il 65% della popolazione mondiale senza accesso all’energia e 1,7 miliardi di persone senza accesso alla cucina ‘pulita’. In questa regione, il numero di persone che non hanno accesso alla cucina ‘pulita’ è cinque volte più alto rispetto a quello relativo alla mancanza di elettricità. Tuttavia, i dati più recenti mostrano segnali promettenti, con 525 milioni di persone che hanno ottenuto l’accesso dal 2011, rispetto ai soli 250 milioni tra il 2000 e il 2011. In India e Cina i tassi di accesso hanno raggiunto rispettivamente il 47% e il 70%. Questo progresso è stato favorito dai programmi introdotti dei rispettivi governi per incentivare l’utilizzo di gas naturale e GPL, e la tendenza positiva dovrebbe continuare.

La sfida nell'Africa sub-sahariana rimane invece considerevole, inserendosi in un contesto di peggioramento generale. Soltanto il 17% della popolazione ha accesso alla cucina ‘pulita’. La stragrande maggioranza degli 900 milioni di persone senza accesso si affida alla raccolta di biomassa per cucinare, in particolare nelle zone rurali. La forte crescita demografica ha come conseguenza che quasi 275 milioni di africani in più non hanno accesso alla cucina pulita rispetto al 2000.

Quando non vi sono alternative migliori rispetto alla combustione di biomassa per fini energetici, questo processo dovrebbe avvenire in modo più efficiente e sostenibile possibile e nel rispetto delle politiche di gestione delle foreste. Le attività agro-forestali possono infatti generare un reddito maggiore nelle aree rurali, e creare opportunità introducendo nuove pratiche sostenibili di uso del suolo, piuttosto che rappresentare una minaccia per l'agricoltura di sussistenza e per lo sviluppo di colture alimentari.

E’ importante essere consapevoli che anche le fonti energetiche rinnovabili possono avere un grosso impatto sull’ambiente locale. Ad esempio, i grandi impianti di produzione idroelettrica possono deviare le risorse idriche e quindi influire negativamente sull’ambiente naturale circostante. In altri casi, tuttavia, queste strutture possono anche creare nuove opportunità sul territorio, se la produzione di energia idroelettrica viene combinata con politiche di gestione dell'acqua più efficienti.