Autore:
Il Piano d’azione globale è stato redatto collettivamente da gennaio a giugno 2018, dalle seguenti entità, che includono il comitato direttivo del Piano globale d’azione:
FAO - Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura • GIZ - Deutsche Gesellschaft für Internationale Zusammenarbeit GmbH • Global Alliance for Clean Cookstoves • OIM - Organizzazione Internazionale per le Migrazioni - l'Agenzia delle Nazioni Unite per la Migrazione • MEI – Moving Energy Initiative • Practical Action • UNDP - il Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite • UNEP-DTU – il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente e l’Università Tecnica Danese • UNF - la Fondazione delle Nazioni Unite • UNHCR - l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati • UNITAR - l'Istituto delle Nazioni Unite per la Formazione e la Ricerca • WFP - The World Food Programme
Tipo di pubblicazione
Il Piano d’azione globale per soluzioni energetiche sostenibili in situazioni di sfollamento forzato (Global Plan of Action - GPA) è un quadro non vincolante che fornirà azioni concrete per accelerare i progressi verso l'Obiettivo di sviluppo sostenibile numero 7 delle Nazioni Unite: "Assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni” e in particolare per garantire "accesso sicuro a servizi energetici economici, affidabili, sostenibili e moderni per tutti gli sfollati entro il 2030".
Il Piano d'azione globale intende anche allinearsi con la dichiarazione di New York per i rifugiati e i migranti, con l'Agenda per l'umanità e altre iniziative internazionali come l'Accordo sul clima di Parigi.
Argomento
Questo documento comprende il Quadro d’azione del GPA. La sezione I fornisce un breve resoconto dello stato attuale dell'energia in situazioni di sfollamento forzato e identifica le sfide principali che devono essere affrontate per migliorare la situazione attuale. Ogni sfida è affrontata da una delle cinque aree di lavoro del GPA. Nella Sezione II, le sfide principali sono suddivise in componenti più piccole ed esaminate in maggior dettaglio nelle cinque aree di lavoro. Ciascuna delle aree di lavoro delinea un obiettivo specifico, valuta le soluzioni esistenti e quelle potenziali e fornisce diverse raccomandazioni come base per la definizione delle azioni.
Affermazioni principali
Ad oggi, oltre 134 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria a causa di conflitti, disastri naturali e altre complesse sfide globali. L'accesso al combustibile e all'energia è fondamentale per le attività essenziali come cucinare i pasti, riscaldare i rifugi, raffreddare i vaccini, caricare i telefoni cellulari e fornire energia per le operazioni umanitarie. Le attuali pratiche energetiche in situazioni di sfollamento sono spesso inefficienti, inquinanti, non sicure, costose e inadeguate per gli sfollati, dannose per l'ambiente circostante e costose per i responsabili. Vi è la necessità di azioni sistematiche per mobilitare risorse, costruire capacità, sensibilizzare e utilizzare le opportunità che le soluzioni energetiche possono offrire per migliorare l'impatto positivo in settori come la salute, la protezione e la sicurezza alimentare.
Il Quadro include cinque aree di lavoro per affrontare queste sfide:
Area di lavoro I- Programmazione e coordinamento
Sfide principali
Raccomandazioni
Area di lavoro II - Policy, advocacy e resilienza del Paese ospitante
Sfide principali
Raccomandazioni
Area di lavoro III – Finanza innovativa
Sfide principali
Raccomandazioni
Area di lavoro IV- Competenza tecnica, sviluppo di capacità e formazione
Sfide principali
Raccomandazioni
Area di lavoro V – Dati, prove, monitoraggio e reporting
Sfide principali
Raccomandazioni
Le novità di questa pubblicazione
Il Piano d’azione globale presenta 66 raccomandazioni su come migliorare la vita degli sfollati attraverso l'energia sostenibile e sicura.
Questioni aperte e commenti
A seguito del lancio del Piano durante il Forum politico di alto livello del 2018, sarà istituito formalmente un comitato direttivo e un'unità di coordinamento che condurrà un processo di consultazione da sei a otto mesi per tradurre le raccomandazioni presentate nel Quadro globale d’azione in un piano di lavoro con obiettivi, risultati e attività concrete in linea con le cinque aree di lavoro.
Il Piano di lavoro delineerà le azioni prioritarie da intraprendere nei prossimi 2-3 anni, riunirà i principali esecutori delle azioni, specificherà il coinvolgimento delle parti interessate e delineerà la portata dell'azione (sub-regionale, regionale e globale).