IEA Energy Access Outlook, October 2017

Prospettive dell’accesso all'energia

Pippo Ranci

Autore: AIE

L’Agenzia Internazionale per l’Energia è un’organizzazione intergovernativa con sede a Parigi, istituita nell’ambito dell’Organizzazione per la Cooperazione e o Sviluppo Economico (OCSE) nel 1974, a seguito della crisi petrolifera del 1973.

Oggi l’AIE si presenta come organizzazione autonoma che opera per assicurare energia affidabile, accessibile e pulita ai suoi 30 Paesi membri e non solo. I suoi membri sono paesi industrializzati.


Tipo di pubblicazione

È un Rapporto Speciale pubblicato entro il World Energy Outlook (WEO) 2017.

Il WEO è la pubblicazione annuale “di bandiera” dell’AIE. Offre uno sguardo strategico sulle politiche, sulle tendenze di lungo termine e sulle relative decisioni d’investimento.

Vari Rapporti Speciali sono stati associate a tutte le edizioni recenti del WEO: sull’energia rinnovabile nel 2016, sull’India nel 2015, sull’Africa e sull’energia nucleare nel 2014. Uno dei tre Special Reports del 2011 è stato “Energia per tutti. Il finanziamento dell’accesso all’energia per i poveri”.


Argomento

L’accesso all’energia “moderna” è definita come l’insieme di: accesso delle famiglie a un livello minimo di elettricità; accesso delle famiglie a stufe e combustibili per la cucina più sicuri e sostenibili delle tradizionali stufe a biomasse; accesso che consenta l’attività di produzione economica; accesso per i servizi pubblici.

Il WEO precedente (2016 con dati al 2014) stimava 1,19 miliardi di persone senza accesso all’elettricità e 2,7 miliardi senza accesso a un sistema di cucina pulita.

 
Affermazioni principali

La situazione attuale

Le persone senza accesso all’elettricità erano 1,06 miliardi nel 2016, con un calo del 10% dal 2014 e di un terzo dal 2000. Le persone senza accesso alla cucina pulita erano 2,8 miliardi, lo stesso numero che nel 2000.

Si sono compiuti grandi sforzi e i livelli dell’accesso sono aumentati, ma non sempre la crescita è stata superiore all’aumento della popolazione.

Elettricità: la Cina ha raggiunto la completa elettrificazione nel 2015; l’India mezzo miliardo di persone hanno guadagnato l’accesso dal 2000; altri paesi asiatici in via di sviluppo stanno progredendo rapidamente, mentre il progresso nell’Africa Sub-Sahariana è lento, con un’elettrificazione ancora al 43%.

Cucina pulita: ci sono casi di successo notevole specialmente in Cina e Indonesia, con il passaggio al GPL (gas di petrolio liquefatto); tuttavia più di un terzo della popolazione mondiale ricorre ancora all’uso tradizionale delle biomasse solide o del carbone o del cherosene, anche se è cresciuta la consapevolezza dei rischi sanitari e ambientali connessi. 


Previsioni al 2030

Il 2030 è la data in cui si dovrebbe raggiungere l’accesso universale secondo l’Obiettivo di sviluppo sostenibile numero 7. Questo Rapporto fa riferimento allo scenario Nuove Politiche (le politiche in atto più quelle ufficialmente previste) e ne ricava una risposta mista.

Per l’elettricità l’Obiettivo verrà raggiunto salvo che nell’Africa sub-Sahariana dove ci saranno ancora 600 milioni di persone senza elettricità su un totale mondiale di 675; l’85% residenti in aree rurali.

Per la cucina pulita l’Obiettivo non sarà raggiunto al 2030: ci saranno ancora 2,3 miliardi di persone senza accesso, di cui 1,9 miliardi nei paesi in via di sviluppo dell’Asia e 850 milioni nell’Africa sub-Sahariana.

Si può fare uno sforzo speciale per raggiungere l’Obiettivo, sia per l’elettricità nell’Africa sub-Sahariana che per la cucina pulita: è descritto nello scenario Energia per Tutti.

Per raggiungere l’Obiettivo è necessario investire. I livelli d’investimento dello Scenario Nuove Politiche sono doppi rispetto a quelli storici; nello scenario Energia per Tutti sono ancora più alti. Eppure l’ordine di grandezza dell’investimento annuo necessario per l’accesso universale è stimato al 3% circa del normale investimento annuo per infrastrutture energetiche nel mondo. Non si tratta quindi di uno sforzo impossibile.

Un cambiamento di paradigma nell’accesso all’energia. Davanti a noi il percorso è diverso da quello che abbiamo alle spalle. Nel passato l’estensione delle reti è stata dominante, in futuro svolgerà solo una metà del compito. Cresce l’importanza delle soluzioni off-grid (sistemi isolati o mini-reti). L’investimento da fare per la cucina pulita è molto limitato, mentre le maggiori difficoltà sono organizzative e culturali.


Le novità di questa pubblicazione

I dati. La documentazione è abbondante nella versione a stampa e molto altro (come i dati per paese) si trova nel sito www.iea.org/weo2017 .

Le fonti informative sono numerose e la squadra dell’AIE ha compiuto un grande sforzo per raccogliere e validare i dati. Si potrà ripeterlo solo a intervalli di anni.

La disputa sul possibile conflitto tra l’Obiettivo 7 dell’accesso universale all’energia e il 13 del contrasto al cambiamento climatico è chiusa. Non c’è conflitto. L’aumento dei consumi elettrici indotto dall’accesso universale è solo lo 0,2% rispetto allo scenario di base, mentre la diffusione della cucina pulita ridurrà le emissioni in atmosfera comprese quelle che creano effetto serra.

La visione dell’accesso all’elettricità è leggermente più ottimistica rispetto allo scorso anno. Come dicono molti esperti di tecnologia, il progresso (nella generazione solare, nell’elettronica applicata alle reti, nelle batterie) sta accelerando e può sorprendere i previsori. Gli esperti dell’AIE hanno quindi rivisto le loro stime: il livello di 674 milioni senza accesso all’elettricità nel 2030 è del 14% più basso di quello previsto nel WEO dell’anno scorso.


Questioni aperte e commenti

Diffusione della tecnologia. Il progresso tecnologico è certo, ma è incerta la sua velocità di diffusione, che dipende da aspetti sociali, dalla creazione e sviluppo dei mercati locali, dal cambiamento culturale.

Osiamo aggiungere, perché è implicito nel rapporto AIE, che molto dipende dal dilemma se i paesi in condizioni di minor sviluppo potranno godere di condizioni pacifiche o saranno afflitti da guerre.

Dovranno diffondersi modelli di attività economica adatti ai bisogni e alle possibilità locali. L’accesso è spesso un’operazione redditizia perché le famiglie povere stanno già pagando prezzi elevati per soluzioni scadenti. Quanto velocemente si diffonderanno le nuove generazioni di operatori e di modelli economici è questione cruciale e aperta.

Anche la finanza sta realizzando un cambiamento di paradigma, con un crescente bisogno di soluzioni flessibili che forniscano finanziamenti adeguati alle piccole e medie imprese, alle amministrazioni locali, alle cooperative e ONG impegnate localmente: un compito differente dal finanziamento dei grandi progetti infrastrutturali.

Gli attori. Il divario tra l’accesso descritto nello scenario Nuove Politiche e quello nell’Energia per Tutti è così grande che difficilmente potrà essere colmato dalle risorse degli stati e dall’aiuto ufficiale allo sviluppo. Sono necessari altri soggetti: nuovi operatori e/o un impegno maggiore di quelli attuali. I grandi soggetti pubblico-privati potrebbero conciliare la dimensione con la flessibilità, la velocità e la diffusione locale. Allo stesso modo, i piccoli operatori locali potrebbero essere raggiunti da nuovi fondi d’investimento specializzati.